In questi giorni di vacanza, apparentemente dedicati solo al riposo, credo di essere giunta ad un'importante scoperta in campo sociologico che potrà avere ripercussioni sul nostro futuro e in specie su quello dei vostri figli. Quando la scienza ti chiama ci sono segni nel cielo e difatti un amico, abituale discreto suggeritore di spunti, curiosità e chicche varie, poco fa mi ha inconsapevolmente passato questo link che sarà la guarnizione finale, la ciliegina sul babà del discorso che mi accingo ad iniziare.
Tutte le grandi scoperte passano dall'attenta osservazione dell'ambiente e, in questo caso, del comportamento umano. Appena giunta qui a Piddinia Beach ho subito notato la presenza, ad ogni angolo, di spazi dedicati al divertimento dei bambini. Parchi e parchetti giochi, giostre e giostrine e luna park; negli stabilimenti balneari, aree una volta destinate al gioco delle bocce degli anziani riconvertite in spazi con casette di plastica, scivoli, gonfiabili, gabbie per il jumping e strutture componibili sulle quali arrampicarsi, entrare ed uscire urlando alla potenza in decibel di uno stormo di gabbiani amplificati dal sound engineering dei Pink Floyd, se no non vale.
Stando qui ho avuto la conferma che questo è un mondo vietato ai maggiori, un divertimentificio attirafamiglie nel quale manca solo l'ambiguo Omino di burro.
Di giorno in spiaggia non esistono tempi morti. Si passa dalla baby dance con il repertorio ormai noto fin negli anfratti della Via Lattea ilcoccodrillocomefaletagliatelledinonnapina all'animazione in genere, fino ai veri e propri laboratori dove i piccoli Van Gogh possono dare libero sfogo alle velleità pittoriche represse dei loro genitori.
Quelli che, sempre per volete dei genitori, dovrebbero diventare dei nuovi Renzipiano, vengono intrattenuti sulla battigia , per l'impresa della costruzione del castello abusivo in sabbia con annesso immancabile fossato, dalla figura tragica del babbo spiaggiato. Un uomo ahimè ancor giovane che però, sostengono le rovinafamiglie tristemente disoccupate che ho intervistato, nel momento in cui gli esce il secondo figlio, quello cruciale, dopo il quale la moglie perde qualunque interesse carnale nei suoi riguardi, avendo completato l'ultimo livello di gioco, subisce l'asportazione delle gonadi e ora vive senza soffrire, porello, la sua condizione di servitore eunuco di un paio di impuberi. Esagerate! ho pensato. E invece, giuro, ho visto passare pezzi di figa imperiale di fronte al cantiere degli spiaggiati e loro, macché, ciechi, con la paletta in mano e intenti a scavare, scavare, con il semidivezzo che, nel mentre, continuava a prenderlo a palettate di malta in faccia e sotto gli occhi del nonno, l'umarrell sovrintendente ai lavori.
Anche il bagno è gestito dai padri, che docciano, asciugano, centrifugano il figliettodi riconsegnandolo nelle mani delle madri sempre, non si sa perché, visto che i piccoli glieli spupazzano 24h24 i padri, stanchissime e incazzate.
Per fortuna nel primo pomeriggio vige ancora l'usanza di mettere i piccoli mostri a dormire. Alle quattro però si ricomincia. Merenda, movimento, baby dance e televisione, ovviamente. Negli alberghi i televisori sono praticamente piombati su Peppa Pig.
Questo di giorno, ma il vero Paese dei Balocchi inizia all'imbrunire. I parchi si animano di trenini, bruchimela, cavallucci scoglionati che tirano carrozzine tintinnanti ripiene di mocciosi; animatori, clown, modellatori di wurstel di gomma, giocolieri, cantanti e mangiafuoco. Tutti impegnati ad intrattenere torme di piccoli pascià scorrazzati in passeggini della dimensione dell'Hummer fino all'età di dodici anni, perfino a due per volta da padri instancabili e madri perennemente con i coglioni che frullano.
Di giorno in spiaggia non esistono tempi morti. Si passa dalla baby dance con il repertorio ormai noto fin negli anfratti della Via Lattea ilcoccodrillocomefaletagliatelledinonnapina all'animazione in genere, fino ai veri e propri laboratori dove i piccoli Van Gogh possono dare libero sfogo alle velleità pittoriche represse dei loro genitori.
Quelli che, sempre per volete dei genitori, dovrebbero diventare dei nuovi Renzipiano, vengono intrattenuti sulla battigia , per l'impresa della costruzione del castello abusivo in sabbia con annesso immancabile fossato, dalla figura tragica del babbo spiaggiato. Un uomo ahimè ancor giovane che però, sostengono le rovinafamiglie tristemente disoccupate che ho intervistato, nel momento in cui gli esce il secondo figlio, quello cruciale, dopo il quale la moglie perde qualunque interesse carnale nei suoi riguardi, avendo completato l'ultimo livello di gioco, subisce l'asportazione delle gonadi e ora vive senza soffrire, porello, la sua condizione di servitore eunuco di un paio di impuberi. Esagerate! ho pensato. E invece, giuro, ho visto passare pezzi di figa imperiale di fronte al cantiere degli spiaggiati e loro, macché, ciechi, con la paletta in mano e intenti a scavare, scavare, con il semidivezzo che, nel mentre, continuava a prenderlo a palettate di malta in faccia e sotto gli occhi del nonno, l'umarrell sovrintendente ai lavori.
Anche il bagno è gestito dai padri, che docciano, asciugano, centrifugano il figliettodi riconsegnandolo nelle mani delle madri sempre, non si sa perché, visto che i piccoli glieli spupazzano 24h24 i padri, stanchissime e incazzate.
Per fortuna nel primo pomeriggio vige ancora l'usanza di mettere i piccoli mostri a dormire. Alle quattro però si ricomincia. Merenda, movimento, baby dance e televisione, ovviamente. Negli alberghi i televisori sono praticamente piombati su Peppa Pig.
Questo di giorno, ma il vero Paese dei Balocchi inizia all'imbrunire. I parchi si animano di trenini, bruchimela, cavallucci scoglionati che tirano carrozzine tintinnanti ripiene di mocciosi; animatori, clown, modellatori di wurstel di gomma, giocolieri, cantanti e mangiafuoco. Tutti impegnati ad intrattenere torme di piccoli pascià scorrazzati in passeggini della dimensione dell'Hummer fino all'età di dodici anni, perfino a due per volta da padri instancabili e madri perennemente con i coglioni che frullano.
E tutto questo fino a non meno della mezzanotte, tutte le sere, con i piccoli survoltati, svegli e iperattivi, visto che, evidentemente, a merenda hanno mangiato pane burro e cocaina.
Forse avevo già descritto una situazione del genere, ma una roba a questi livelli non l' avevo mai vista. Bisogna vedete per credere.
Soprattutto il destino dell'uomomammo o babbo spiaggiato è una cosa che stringe il cuore. Ma come ve siete ridotti?
Ecco quindi la domanda cruciale della donna di scienza: quelli della mia generazione si drogavano perché non erano stati amati e divertiti abbastanza da piccoli?
Mi ricordo che ai miei tempi il divertimento per i bambini semplicemente non era previsto. Si cresceva con quattro pazzielle quattro, il lunapark una volta ogni dieci anni e il circo se per disgrazia ti ci portava la scuola. I padri facevano i padri, non i mammi, e diciamo che si cresceva grossomodo a calci in culo. La sera a letto e zitti e spesso fioccavano gli schiaffi a tarantella. È verissimo ciò che dice l'articolo segnalato dal mio amico: siamo cresciuti in un mondo pericolosissimo, in assenza di seggiolini per le auto, tra giochi di ferro, freccette micidiali e nuvole di fumo passivo, per cui è un miracolo che siamo sopravvissuti.
Siamo venuti su male? Io direi di no. Ecco, conosciamo la parola "no" e il concetto del "non si può". Siamo cresciuti con dei limiti invalicabili. Siamo stati educati allo stoicismo. Ci siamo presi le nostre altalenate di ferro in fronte.
Questi piccoli epicurei invece vengono allevati come piccoli buddha ai quali tutto è permesso. Ho visto un bimbetto pisciare tranquillamente sulla sabbia con la madre che rimirava, con orgoglio di fattrice, il michelangiolesco pipino in uno stabilimento dove i cani non sono ammessi, presumo perché potrebbero pisciare sulla sabbia.
Secondo me state tirando su dei soggetti che, una volta che si troveranno immersi nel mondo reale e verranno strappati al continuo paese dei balocchi ed alle braccia dei loro genitori schiavi iperprotettivi, saranno incapaci di sopravvivere. E non potranno neppure sfuggire ai predatori perché avranno le gambe atrofizzate dalla eccessiva permanenza sui passeggini. Questi si che si drogheranno, nel disperato tentativo di ritrovare il loro paese dei balocchi infantile. A quel punto saranno pronti per il divertimentificio adulto di Rimini?
Ieri sera, nella fiumana di famiglie che riempiva il lungomare per lo struscio serale, ho notato una famiglia islamica: padre, madre e un bimbetto, portato per mano, che ad un certo punto è caduto scoppiando poi in un gran pianto. I genitori non si sono scomposti. Il piccolo si è rialzato da solo, ha smesso di piangere ed hanno proseguito la passeggiata. In quel momento ho capito chi vincerà la guerra.
Forse avevo già descritto una situazione del genere, ma una roba a questi livelli non l' avevo mai vista. Bisogna vedete per credere.
Soprattutto il destino dell'uomomammo o babbo spiaggiato è una cosa che stringe il cuore. Ma come ve siete ridotti?
Ecco quindi la domanda cruciale della donna di scienza: quelli della mia generazione si drogavano perché non erano stati amati e divertiti abbastanza da piccoli?
Mi ricordo che ai miei tempi il divertimento per i bambini semplicemente non era previsto. Si cresceva con quattro pazzielle quattro, il lunapark una volta ogni dieci anni e il circo se per disgrazia ti ci portava la scuola. I padri facevano i padri, non i mammi, e diciamo che si cresceva grossomodo a calci in culo. La sera a letto e zitti e spesso fioccavano gli schiaffi a tarantella. È verissimo ciò che dice l'articolo segnalato dal mio amico: siamo cresciuti in un mondo pericolosissimo, in assenza di seggiolini per le auto, tra giochi di ferro, freccette micidiali e nuvole di fumo passivo, per cui è un miracolo che siamo sopravvissuti.
Siamo venuti su male? Io direi di no. Ecco, conosciamo la parola "no" e il concetto del "non si può". Siamo cresciuti con dei limiti invalicabili. Siamo stati educati allo stoicismo. Ci siamo presi le nostre altalenate di ferro in fronte.
Questi piccoli epicurei invece vengono allevati come piccoli buddha ai quali tutto è permesso. Ho visto un bimbetto pisciare tranquillamente sulla sabbia con la madre che rimirava, con orgoglio di fattrice, il michelangiolesco pipino in uno stabilimento dove i cani non sono ammessi, presumo perché potrebbero pisciare sulla sabbia.
Secondo me state tirando su dei soggetti che, una volta che si troveranno immersi nel mondo reale e verranno strappati al continuo paese dei balocchi ed alle braccia dei loro genitori schiavi iperprotettivi, saranno incapaci di sopravvivere. E non potranno neppure sfuggire ai predatori perché avranno le gambe atrofizzate dalla eccessiva permanenza sui passeggini. Questi si che si drogheranno, nel disperato tentativo di ritrovare il loro paese dei balocchi infantile. A quel punto saranno pronti per il divertimentificio adulto di Rimini?
Ieri sera, nella fiumana di famiglie che riempiva il lungomare per lo struscio serale, ho notato una famiglia islamica: padre, madre e un bimbetto, portato per mano, che ad un certo punto è caduto scoppiando poi in un gran pianto. I genitori non si sono scomposti. Il piccolo si è rialzato da solo, ha smesso di piangere ed hanno proseguito la passeggiata. In quel momento ho capito chi vincerà la guerra.