Quiz di riscaldamento. A chi appartiene questa citazione? La soluzione a fondo pagina.
"La Germania andrà su tutte le furie per via della necessità di far crescere l'inflazione", mentre i paesi più poveri finiranno inevitabilmente per non essere più competitivi e dovranno perciò essere salvati".
Ieri sera, mentre vi facevate male con i talk show dei servi de LaSetta dedita all'adorazione dei cuccioli di massoni reazionari, io mi ascoltavo Stiglitz alla Camera. In originale, perché delle traduzioni non bisogna fidarsi se si ha la fortuna di essere multilingue.
Premesso che Joseph Stiglitz è un Premio Nobel per l'economia, quindi tecnicamente colui che ha usurpato Brunetta del suo titolo, l'occasione era una lectio magistralis da egli tenuta alla Camera dei Deputati di fronte a colleghi del calibro di, due nomi a caso tra i più prestigiosi, Boccia e Fassina.
Che ha detto Stiglitz? Un sacco di cose riassumibili in un unico concetto: l'euro è stato un progetto politico divisivo pensato per assoggettarvi e se non fuggite, sciocchi, ci rimetterete le ultime setole del codino. Forse la Germania andava nominata con tutti i dati sensibili ma, chi ha voluto intendere, ha inteso.
Stiglitz ha definito la condizione attuale di paesi come la Grecia e la Spagna con il termine forte ma assolutamente appropriato di DEPRESSIONE.
Ci ha ricordato, tra i fumi dell'oppio eurista che ottundeva i neuroni della platea, che a causa della struttura colpevolmente difettosa dell'eurozona, abbiamo PERSO UN DECENNIO [e forse addirittura un ventennio se guardiamo a dove eravamo prima dell'entrata nella moneta unica] e che, se non facciamo qualcosa, perderemo almeno altri cinque anni.
Ha dipinto un pupazzetto con il pennarellone sul loden di Monti quando ha definito le politiche di austerità applicate nei paesi in maggiore difficoltà come peggiorative della crisi della domanda aggregata, aggiungendo che era ampiamente previsto che lo sarebbero state. Motivo sufficiente per invitare ad un seppuku collettivo i Bocconari, che però si giustificherebbero, perfino con la katana corta del duodeno e prima di schiattare, con il "ci vuole più Europa".
L'ho amato quando ha detto che le RIFORME non sono necessariamente qualcosa di positivo ma possono anche peggiorare le cose. Una cosa che è ovvia ma che, detta di fronte ai piddini, può avere un impatto rivoluzionario devastante.
Certo fa anche un po' rabbia, Joe, con quell'aria "I knew these fucking idiots would have ended up like this" di americano che viene a spalmarci in faccia con la cazzuola e sorridendo l'atroce verità che loro sono un'OCA, descrivendo in dettaglio e quasi con sadismo tutti i vantaggi dell'esserlo, e noi, il Quarto Reich, no.
Se la California o qualunque altro stato è in difficoltà, esistono leggi federali che applicano ammortizzatori sociali e trasferimenti di fondi. La FED interviene per finanziare investimenti statali.
Da noi [in Ammerega], infierisce Joe, è più importante il livello di DISOCCUPAZIONE rispetto alla preoccupazione per l'INFLAZIONE. Beccati questo, crucca.
Dove il Premio Nobel mi ha deluso, ma non poteva essere altrimenti, è stato sulla soluzione che ha suggerito per uscire dall'impasse. Non ha nominato l'uscita dall'euro, no, mi dispiace. Concetto troppo letale. Capisco che l'aula avrebbe potuto trasformarsi nel Teatro Dubrovka.
Nonostante la critica impietosa all'eurozona, è stato un po' troppo ambiguo. Secondo lui bisognerebbe modificare radicalmente l'impianto dell'eurozona con l'emissione degli eurobond, con una maggiore unione bancaria. Grazie al...
Sono ricette che non funzionano perchè la Germania non può rinunciare al vantaggio acquisito a spese dei suoi concorrenti. E JOE LO SA BENISSIMO. Quindi, perché suggerirci una soluzione che è inapplicabile? Si apra il dibattito.
Vi risparmio il tenore degli interventi che sono seguiti alla lectio, come quello di Boccia. Dopo un'ora di Stiglitz che lamentava l'inadeguatezza del GDP (PIL) a comprendere tutte le variabili in gioco nella definizione del benessere o malessere di un'economia - secondo lui, ad esempio, l'INCERTEZZA attuale da crisi influisce pesantemente sul GDP ma non viene contemplata a sufficienza - lo sventurato rispose: "Eh, ma noi abbiamo il GDP che abbiamo".
Giving pearls to pigs who don't understand a fuck.
Ho cercato sui giornali online di stamattina qualche resoconto della venuta in Italia di Stiglitz e sulla diagnosi infausta da lui posta comunque, ambiguità a parte, sull'Eurozona. L'unica citazione riportata è quella del nostro che avrebbe detto che "Renzi sta facendo bene ma ha le mani legate".
Non è stato durante la lectio magistralis ma pare ad un precedente convegno alla Banca d'Italia. Mi aiutate a trovare l'audio originale, se esiste? Mi scuserete se, oltre a non credere ai pur bravi traduttori simultanei non credo neppure ai giornalisti embedded, nel senso che vanno a letto con il mainstream.
OMG, dimenticavo. Joe ha risposto, ad una domanda sul Bad TTIP, che sarebbe da coglioni per gli europei firmare un trattato del genere, che non è altro che la concessione in bianco alle multinazionali sociopatiche di distruggere ambiente ed esseri umani per profitto. Ha citato a proposito l'esempio della Philip Morris, che ha portato in giudizio la Norvegia a causa della legge che limitava la pubblicità del tabacco, definendola una limitazione dei propri diritti. (La legge americana riconosce alle corporation diritti "civili".)
Joe stei seren. Noi approviamo il TTIP, poi indiciamo un referendum per abolirlo, ciò che resta dei giornali di sinistra potrà frignare come sta facendo sul Fiscal Compact e tutta la sinistra ci farà come sempre le sua porca figura.
P.S. La citazione dell'inizio è di Margaret Thatcher. Un'altra che SAPEVA.
P.S. La citazione dell'inizio è di Margaret Thatcher. Un'altra che SAPEVA.