Stanotte ho fatto un sogno. Silvio e Dominique Strauss-Kahn seduti ad un tavolo di osteria di fronte a un paio di bottiglie di Passerina, a maledire di non essere nati finocchi.
Ecce homines di potere abituati a camminare sui cadaveri dei nemici, stomaci impellicciati che non si fanno alcuno scrupolo pur di raggiungere il successo, distrutti in tre secondi dall'altrettanto pelosetta origine del mondo. Nessun consigliere o supervisore alla sicurezza che sia in grado di avvertire l'illustre cliente di stare in campana quando della passera giovane e fin troppo disponibile appare all'orizzonte. Invece ci cascano tutti - come il 99,9% degli uomini modello base - ed è ovvio che il metodo della figa letale continui ad essere applicato con successo da coloro che vogliono bonificare studi ovali, presidenze del consiglio e board di istituzioni internazionali.
Questo per dire che comincio proprio a credere che Karima Lewinsky non passasse di lì per caso e che chi di dovere (ossia chi ha ancora più potere del malcapitato) abbia trovato il metodo facile ed infallibile per togliere Silvio dal ponte di comando nel momento in cui saliva a bordo il comandante del porto. Messo da parte come Dominique, sostituito dall'assai più docile ("usami come vuoi") Christine.
Se Karima non avesse fatto la Rubbitroia quella notte facendosi arrestare e Silvio non avesse abboccato come un ghiozzo all'amo, facendo lo sborone al telefono, nessuno si sarebbe mai preoccupato dei priapi suoi, né tanto meno si sarebbe sentito in obbligo di aprire un procedimento penale a suo carico per reati come prostituzione minorile e concussione.
Karima è una che, obiettivamente, al processo è sembrata più un Ali Agca freddo ed enigmatico anziché una povera ragazzina violata dal vecchio bavoso. I cinque milioni di euro, in ogni caso, devono aver lenito ogni eventuale bruciore.
Povero Silvio, che partì per fottere e fu fottuto, soprattutto dalla sua propensione alla menzogna compulsiva. L'hanno condannato per la nipote di Mubarak, mica per altro. E scommetterei che, una volta ritiratosi in qualche isola caraibica e non più in grado di politicamente nuocere, in secondo e terzo grado verrebbe assolto perché il fatto non sussiste. Ora ed in questo momento doveva essere condannato perché il berlusconismo come lo conosciamo doveva terminare assieme alla seconda repubblica. Resta da decifrare il dopo, ciò che accadrà.
Una possibile via d'uscita per l'anziano pornoduce potrebbe essere il pensionamento in quel di Arcore o l'esilio dorato all'estero all'insegna del meritato riposo con successiva ripulitura della fedina penale così da farlo passare un giorno a miglior vita puro siccome un angelo. In cambio, niente più politica o ambizioni da fantascienza come diventare capo dello stato. Ragazzo, lasciaci lavorare. E nemmeno tentazioni di successioni dinastiche evocatrici di lugubri disastri sudamericani come l'ipotesi Marina-Isabelita. Una tosta, sicuramente, ma simpatica come un giradito e ricattabile sul piano personale, si sussurra, altrettanto quanto il padre.
Difficile però pensare che Silvio (ormai è tornato nominabile) si ritiri a far vita da nonno di giorno e da bungabunghista di notte.
Secondo l'ipotesi frattalica, esposta in diversi post da Orizzonte48, ovvero l'idea che esista un parallelismo tra gli avvenimenti che condussero al termine della Seconda Guerra Mondiale e l'attuale crisi globale - nient'altro che una terza guerra mondiale combattuta con armi finanziarie, dopo tutto - saremmo prossimi ad un secondo sbarco in Sicilia, ovvero ad un intervento americano in Europa (e quindi in Italia) per rimediare al disastro della moneta unica ed al conseguente predominio tedesco sui paesi della periferia. Predominio che la Germania non intende assolutamente sottoporre ad alcuna discussione né rinegoziazione ma perpetuare a tutti i costi, soprattutto da far pagare a paesi che non possono più permettersi l'aggancio con il supermarco aka euro. Intervento necessario, del resto, visto che l'ultima volta che si cercò di far ragionare la Germania - come ingenuamente si illude di poter fare bello di zio - si dovette poi sbarcare ad Omaha Beach.
Intendiamoci, gli americani fanno sempre il loro interesse e non si muovono se non c'è da prender su, ma obiettivamente, in questo frangente, non è che l'intransigenza tedesca offra altre vie d'uscita e più vantaggiose per noi. Anzi. Rischiamo di schiattare sul quaderno dei compiti a casa.
Ci sono parecchi segnali di un possibile prossimo sconvolgimento dei comunque precari equilibri all'interno dell'eurozona nel nome dell'arrivano i nostri, leggi gli ammeregani.
Le sempre più frequenti irruzioni anti-euro ed anti-austerità di Edward Luttwak nei salotti televisivi piddini, le dichiarazioni di Ben Bernanke (che, guarda caso, i media del PUD€ considerano ormai il cattivo del fumetto) sulla possibilità di acquisto di titoli di stato europei da parte della FED; le accuse velenose piddine e bisignane a Beppe Grillo (anche lui sbarcato in Sicilia!) di "farsela" con gli americani; la freddezza di Obama a Berlino, che non a caso a Brandeburgo ha rifilato il pistolottone sui diritti civili tanto caruccio ma in privato ha sicuramente cazziato la Merkel, anche per i suoi ammiccamenti alla Cina ed ai BRICS.
L'intervento è probabile perché il nostro piangere per l'austerità fa male all'imperatore, nel senso che ne risentono gli interessi statunitensi a livello globale. E quando gli interessi statunitensi soffrono, sono cazzi.
Per fare solo un esempio non da poco, gli Stati Uniti si sono già esposti oltre ogni dovuto per tamponare le perdite sui derivati delle banche europee e delle loro consociate negli Stati Uniti, vera causa dell'attuale crisi finanziaria. Ricordate il grafichino sui derivati di Deutsche Bank? Ve lo ripropongo.
Altro che "l'invidia dell'euro", più potente di quella del pene, ovvero la volontà imperiale yankee di soffocare in culla la giovane e promettente divisa tanto cara alla sinistra collaborazionista, che il piddino tirerebbe fuori a questo punto.
(PD mode on) La moneta che tutti ci invidiano e che i produttori di petrolio preferirebbero volentieri al dollaro per le loro contrattazioni. E' proprio per questo che gli USA, invidiosi come cognate racchie, ci aggrediscono con la speculazzzionefinanziariacattiva. (PD mode off).
Gli americani, che non fognano ma sono pragmatici, si stanno invece rendendo conto che non si può continuare a saltare di bolla in bolla con loro che stampano dollari e pagano anche per coloro che fanno i virtuosi con il culo della periferia. L'euro è una sòla? Non c'è problema, si elimina. E fuck the Germans.
E Silvio che c'entra? C'entra nel senso che, nei prossimi mesi, potrebbe vedersi offrire l'opportunità di riciclarsi come salvatore della patria, collaborando come preparatore e propiziatore di buoni uffici in vista dell'arrivo di John Wayne. Ruolo che, nel precedente corso storico, fu affidato ad un noto condannato, inviato dagli Stati Uniti in Sicilia per preparare il terreno allo sbarco e scelto perché conoscitore del territorio e in grado di fare anche il lavoro sporco.
Paragone azzardato? Può darsi, anzi senz'altro, ma il parallelismo è suggestivo.
Silvio è l'unico che possiede una potenza di fuoco tale, in termini di media, da poter contrastare il bombardamento di pensiero unico piddino-PUD€ista che monopolizza le tre reti RAI e la povera La7 purpurea di Cairo e contrapporgli un'altrettanto efficace propaganda anti-euro. Ecco la differenza sostanziale con Grillo, che rimane solo un apripista, in questa visione complessiva.
Se in alto loco si decidesse l'uscita dell'Italia e di altri paesi dall'euro, ovvero lo sbarco in Sicilia v2.0, occorrerebbe la collaborazione di qualcuno in grado di convincere gli italiani della bontà dell'operazione, che li guardasse dritti negli occhi con la stessa convinzione seduttiva con la quale prometteva loro di togliere l'ICI.
Qualcuno che in fondo l'euro l'aveva sempre visto come il fumo agli occhi, bisogna riconoscerlo, e che ne aveva denunciato i mali in tempi non sospetti. Che potrà dire, essendo creduto, e perché paradossalmente è vero, che l'euro l'hanno voluto i comunisti. Qualcuno inoltre in grado di ricucire e rinsaldare i legami sempre utili con gli amici di sempre.
Sinceramente non riesco a pensare a nessuno di più adatto di Berlusconi per questo compito.