Bellino Bersani che manda una lettera agli elettori. Poteva scrivere ai disgraziati che hanno votato Berlusconi ma siccome non si permetterebbe mai, si rivolge solo ai democratici, quindi alla cerchia ristretta dei suoi.
Non bisogna essere troppo ottimisti. Già farà fatica a tenersi quelli, non allarghiamoci troppo, deve aver pensato il quasicalvo. Quando si dice essere sicuri di vincere.
Nella missiva urlata ed illeggibile (la prossima volta la scriverà alternando una maiuscola e una minuscola come le bimbominkia?), elenca tutte le brutte cose che ha fatto Berlusconi all'Italia mentre il PD la teneva ferma.
Esordisce con una splendida metafora calcistica, in onore del presidente del Milan: "VIVIAMO NEL SECONDO TEMPO DEL BERLUSCONISMO". Bravo, e se andiamo ai supplementari e poi ai rigori? Non ti basterebbero nemmeno quattro mafiosi serbi che, sfasciando lo stadio, ti facessero vincere a tavolino tre a zero.
"I FONDAMENTALI PRESIDI DEL NOSTRO ASSETTO COSTITUZIONALE VENGONO MESSI IN DISCUSSIONE O ADDIRITTURA AGGREDITI."
Traduzione dal piddino antico: stanno facendo bunga bunga alla Costituzione.
Non è esattamente una cosa che è cominciata ieri. Verrebbe da chidersi dove abbia vissuto il quasicalvo fino a questo momento, su una luna di Urano?
Finita l'elencazione nemmeno troppo hard dei mali dell'Italia, senza un a capo che ti faccia capire bene la situazione, complimenti per la punteggiatura, il comunicato prosegue con la conferma delle minacce già proferite quest'estate:
"ABBIAMO CRITICHE CHIARE E FORTI DA FARE ALLA POLITICA DELLA DESTRA; ABBIAMO PROPOSTE NUOVE DA AVANZARE AL PAESE. PRESENTEREMO LE UNE E LE ALTRE IN UNA CAMPAGNA SENZA PRECEDENTI, ANDANDO A PORTA A PORTA IN OGNI LUOGO DEL PAESE PER ASCOLTARE E RACCONTARE QUELLO CHE SIAMO E QUELLO CHE VOGLIAMO PER L’ITALIA."
Bellissmo l'andare "a porta a porta" invece che "di porta in porta". Un lapsus vespasiano.
E chi la farà mai la campagna senza precedenti? E' semplice. Come quando si mobilitavano le sfogline per la festa dell'Unità. Decine di donne ad impastare tagliatelle e cappelletti. Armiamoci e partite. Anzi, disarmiamoci.
Questa volta sono i democratici, quelli che votano ogni volta il PD "perchè se no vince Berlusconi" e Berlusconi vince sempre, che dovrebbero in teoria sbattersi di casa in casa in nome e per conto di Bersani. Non i tea party ma i piadina party. Non i circoli della libertà ma un ritorno trionfale ai gloriosi agit-prop.
Bellino, Bersani. Non ti voto più nemmeno se ti metti l'orecchino.