Per me il PD potrebbe anche darsi fuoco. Ad ogni modo, se proprio vogliono dieci progetti, dieci punti per costruire un'alternativa al nano, ecco i miei. Glieli regalo, al sor Bersani.
Via la Dirigenza che da anni inciucia con il nano.
E chi ci mettiamo Grillo, Dipietro, la Bindy. Ah no tu sei per Fini. Ma dai lasciamo perdere che è meglio. Fai dei nomi seri se vuoi essere costruttiva. A demolire siamo capaci tutti. Fatti avanti tu, proponiti. Siamo sempre bravi a parlare poi quando è il momento facciamo le figure barbine della Seracchiani.
Davvero una sintesi superiore... Hai posto una "pietra emiliana" (storpiatura di DeCurtis) sulla strada di un eventuale ragionare di ...ma lo volete il mio voto oppure no? Baraldi è un maestro... e tu sei molto brava. Telethont pinnagialla
Non ti dimenticare che se hai un lavoro sicuro e una pensione tranquilla lo devi alla sinistra storica che ora tu denigri. Non provi un po' di vergogna? Valter
accostare questo pd con la sinistra storica equivale a bestemmiare,chi di meglio rappresenta l'inciucio se non il pres.napolitano?
gia' chiedere agli elettori quali sarebbero le priorita' programmatiche significa non aver capito un ca...,visto che sono palesi e sotto gli occhi di tutti,questi arrivano sempre secondi. se un cavallo zoppica ,per il bene suo,lo si abbatte. sono daccordo,azzerare questa dirigenza,che sono anni che fallisce,piu' per interesse che per incapacita'.
ripartire con personaggi piu' giovani,piu' liberi,meno intrallazzati col potere. ma soprattutto leader capaci politicamente, che siano attenti a cogliere gli umori e i cambiamenti dei propri elettori prima che lo facciano altri. esiste in seno al pd qualcuno che sia capace di dire ancora qualcosa di sinistra?qualcuno che sappia rimettersi in gioco abbandonando i salotti televisivi e tornare la' ,in mezzo alla gente,dove dovrebbe stare un politico che si dichiara di sinistra? riportare questa gente verso la partecipazione attiva alla politica ,dove costruire qualcosa di propositivo,costruttivo,che non sia solo l'antiberlusconismo? a fini e' bastato parlare di politica per mettere in crisi il nano ed io credo che ci sia ancora molto da dire e da fare sotto questo aspetto,basta un po' di buona volonta'e soprattutto basta saperlo cogliere questo aspetto.
Primo maggio: è la festa del lavoro. Si sfila e si fa vacanza tutti insieme: sfruttati e sfruttatori, sbiadite bandiere rosse e gonfaloni dei Comuni, chi governa e chi è escluso. La coesione sociale ha il sapore della disillusione e dà un leggero senso di nausea. Lavoro, travail, trabajo... travaglio, cioè dolore. Nella lingua si nasconde la verità. Una verità che appare sempre più nitida nella massa dei dolenti che sfilano ordinati alla chiamata della “festa del travaglio”, il loro travaglio, il nostro dolore. Un tempo, il tempo di quando le parole avevano un senso, il primo maggio era un simbolo: il simbolo della lotta degli oppressi contro gli oppressori, il simbolo dell'emancipazione dal travaglio quotidiano. Oggi, il primo maggio è solo il simbolo dell'idiozia generalizzata. C'è da rimpiangere la fregatura del “partito proletario” e del suo sindacato: “la rivoluzione, oggi, non è il momento... forse domani”. Adesso, te lo dicono pure, da destra e da sinistra: “abbiamo lavorato per mantenere la coesione sociale”. Grazie. Tradotto: “abbiamo lavorato contro la guerra di classe”. Del resto c'è crisi, una crisi inarrestabile nei cuori e nei cervelli delle classi dominanti così come nelle classi oppresse, in questo senso la crisi è veramente interclassista. Negli ultimi vent'anni i governi dell'alternanza hanno imbandito un tavolo ghiotto per i padroni, ora, col trionfo del governo autoritario per eccellenza, i ricchi si apprestano al dessert. Dalle sinistre manovre per erodere ogni garanzia conquistata dalle lotte proletarie, alla disintegrazione progressiva della previdenza sociale, abbiamo di fronte un futuro certamente non roseo. Coloro che pensavano che col lavoro interinale si fosse toccato il fondo hanno visto il sorgere delle cooperative per il lavoro in affitto, coloro che vedevano nei co.co.co. il ritorno del cottimo hanno scoperto che c'è qualcosa di peggio: i contratti a progetto. L'elenco del disastro sociale sarebbe interminabile. Ci basta qui dire che per il domani si prospetta un ulteriore peggioramento della nostra già precaria sopravvivenza ed è assolutamente chiaro che le risorse non verranno investite per attenuare i problemi dei poveri (casa, affitto, mutuo, sanità, istruzione). In barba alla coesione sociale, la forbice che separa i ricchi dai poveri si sta divaricando sempre di più, la concorrenza e le contraddizioni insite in questo sistema delirante non possono permettere né miglioramenti né “ritorni indietro”. Cosa ci resta da fare? Semplice, innanzitutto i padroni ci devono dare i soldi. Il “travaglio” se lo subiscano loro. Visto e considerato che la “crisi finanziaria” sta arricchendo una percentuale considerevole della classe dirigente (guardate un po' i fatturati dei signori Berlusconi, Benetton, Della Valle, ecc.) a noi non resta che prenderli per il collo. Alcuni operai francesi ci hanno dato un buon esempio: nessuna richiesta di lavoro, nessun turno ridotto ma soldi: soldi, tanti, ho vi sfasciamo la fabbrica, la produzione e la testa. Questo non è “estremismo provocatore” ma semplice realismo. Il dibattito sulle riforme è un dibattito vecchio, sciocco ed inutile. Anche ammettendo che in passato potesse avere un senso, oggi, le riforme in seno al capitalismo non sono più possibili. La questione è semplice: organizzare la sopravvivenza e costruire le ipotesi di cambiamento.
La cosa scoraggiante del nostro paese è che il modello mafioso-castale è dappertutto. QUando voglio far ridere gli amici stranieri, dico che in Italia persino i gay hanno la loro mafia (o casta)... Che è una esagerazione, ma neanche tanto. Il punto è che i giovani e gli esclusi vengono cooptati con attenzione per mantenere lo status quo.
Da alcuni commenti trasudano solo luoghi comuni. "A demolire, siamo tutti capaci": ma dai, D'Alema è da quando portava i calzoni corti che fa politica, e sta ancora lì, malgrado tanti, tra cui me stesso, hanno tentato di demolirne la figura politica. O vogliamo parlare dello stesso Berlusconi? Quello sta dov'è, malgrado tutti gli attacchi quotidiani che riceve. No, demolire a volte può diventare un'impresa perfino eroica. Un altro cita perfino le pensioni. Ma dico, siamo diventati matti? E che sarebbe un'elargizione del principe? Siamo sudditi o cittadini? Una persona onesta si guadagna lo stipendio col proprio lavoro, e la pensione gli spetta perchè se l'è pagata con i propri contributi. Vergognati tu piuttosto di pensare in una maniera così servile. Secondo me, se tutti questi politicanti autoreferenziali del PD "togliessero il disturbo", allora sì che qualche timida speranza potrebbe aprirsi a sinistra. Se restano dove sono, toccherà cacciarli, e non sarà così facile.
Brava. Incisiva ed eficacie. Bisogna però dire che la crisi ideologica della sinistra segue il crollo del muro che nascondeva un mondo per anni ammirato e idealizzato. Crollano le idee, crolla la politica. Bisogna rifare il punto sulla situazione. Il progetto di rovesciare la nanodeomocrazia con un ex fascista che ha l'unico merito di avere dato del pirla al duce non solo è un po' poco, ma è addirittura controproducente. Si finisce col non credere più a niente. Abbiamo persone come Vendola, Burlando, Chiamparino. Questi sono gli uomini su cui dobbiamo puntare
Ieri Letta da Vespa oggi il Berssani al TG sempre a evocare e a dare ragione a Fini. Non riescono ad aprir bocca senza nominare Fini, il nuovo Obama uolteriano. Che schifo. Mandiamoli via... baaaastaaaaa!!!!!!!
Io ho 1000 post e 8 "erre" da regalargli. Ma non saprebbero farne buon uso, per cui, brindo alla disfatta del Pd e alla nascita di una cultura differente, nuova, decrescente non dalemiana. http://riciardengo.blogspot.com/2010/04/il-millesimo-post.html
appunto, è la fase propositiva che manca. Tra Fini e Alemanno, meglio il secondo, allora. Saranno pure ex fascisti, ma le sconcezze dei leghisti a loro non le ho mai viste fare. Secondo me occorre un nuovo movimento antifascista, l'Antileghismo, inteso come collante ideale. Berlusconi è uno. Il leghismo è un movimento, che è pure un feudo, per cui Bossi ha già designato il delfino.
Attenti a non essere troppo cattivi con il PD. In fondo non c'è alternativa. E' l'unico voto antinano altrimente dove vi attaccate? A Grillo? A dipietro? siii bravi. Così fate vincere le elezioni al cavaliere. Sono quelli come voi che loo hanno fatto vincere. E fino a che vi comporterete in questo modo il nano vincerà, statene tranquilli! Ricordatevi che la DC aveva tante correnti ma quando si trattava di votare era unita. In questo modo ha governato per 50 anni. E se la sinistra faccesse allo stesso modo non sarebbe meglio? O vi sentite tutti dei leaders? allora fatevi sotto no? Io sono un politico locale e la mia parte la faccio. Non solamente a chiacchere, naturalmente!
Kudos!
RispondiEliminaE chi ci mettiamo Grillo, Dipietro, la Bindy. Ah no tu sei per Fini. Ma dai lasciamo perdere che è meglio. Fai dei nomi seri se vuoi essere costruttiva. A demolire siamo capaci tutti.
RispondiEliminaFatti avanti tu, proponiti. Siamo sempre bravi a parlare poi quando è il momento facciamo le figure barbine della Seracchiani.
Davvero una sintesi superiore...
RispondiEliminaHai posto una "pietra emiliana" (storpiatura di DeCurtis) sulla strada di un eventuale ragionare di ...ma lo volete il mio voto oppure no? Baraldi è un maestro... e tu sei molto brava.
Telethont pinnagialla
Non ti dimenticare che se hai un lavoro sicuro e una pensione tranquilla lo devi alla sinistra storica che ora tu denigri. Non provi un po' di vergogna?
RispondiEliminaValter
accostare questo pd con la sinistra storica equivale a bestemmiare,chi di meglio rappresenta l'inciucio se non il pres.napolitano?
RispondiEliminagia' chiedere agli elettori quali sarebbero le priorita' programmatiche significa non aver capito un ca...,visto che sono palesi e sotto gli occhi di tutti,questi arrivano sempre secondi.
se un cavallo zoppica ,per il bene suo,lo si abbatte.
sono daccordo,azzerare questa dirigenza,che sono anni che fallisce,piu' per interesse che per incapacita'.
ripartire con personaggi piu' giovani,piu' liberi,meno intrallazzati col potere.
ma soprattutto leader capaci politicamente, che siano attenti a cogliere gli umori e i cambiamenti dei propri elettori prima che lo facciano altri.
esiste in seno al pd qualcuno che sia capace di dire ancora qualcosa di sinistra?qualcuno che sappia rimettersi in gioco abbandonando i salotti televisivi e tornare la' ,in mezzo alla gente,dove dovrebbe stare un politico che si dichiara di sinistra?
riportare questa gente verso la partecipazione attiva alla politica ,dove costruire qualcosa di propositivo,costruttivo,che non sia solo l'antiberlusconismo?
a fini e' bastato parlare di politica per mettere in crisi il nano ed io credo che ci sia ancora molto da dire e da fare sotto questo aspetto,basta un po' di buona volonta'e soprattutto basta saperlo cogliere questo aspetto.
alcuni esempi,ma c'e' tanto tanto ancora.
RispondiEliminahttp://toscana.indymedia.org/article/7120
UN PRIMO MAGGIO DE TRAVAGGIO
Primo maggio: è la festa del lavoro. Si sfila e si fa vacanza tutti insieme: sfruttati e sfruttatori, sbiadite bandiere rosse e gonfaloni dei Comuni, chi governa e chi è escluso. La coesione sociale ha il sapore della disillusione e dà un leggero senso di nausea. Lavoro, travail, trabajo... travaglio, cioè dolore. Nella lingua si nasconde la verità. Una verità che appare sempre più nitida nella massa dei dolenti che sfilano ordinati alla chiamata della “festa del travaglio”, il loro travaglio, il nostro dolore. Un tempo, il tempo di quando le parole avevano un senso, il primo maggio era un simbolo: il simbolo della lotta degli oppressi contro gli oppressori, il simbolo dell'emancipazione dal travaglio quotidiano.
Oggi, il primo maggio è solo il simbolo dell'idiozia generalizzata. C'è da rimpiangere la fregatura del “partito proletario” e del suo sindacato: “la rivoluzione, oggi, non è il momento... forse domani”. Adesso, te lo dicono pure, da destra e da sinistra: “abbiamo lavorato per mantenere la coesione sociale”. Grazie. Tradotto: “abbiamo lavorato contro la guerra di classe”. Del resto c'è crisi, una crisi inarrestabile nei cuori e nei cervelli delle classi dominanti così come nelle classi oppresse, in questo senso la crisi è veramente interclassista.
Negli ultimi vent'anni i governi dell'alternanza hanno imbandito un tavolo ghiotto per i padroni, ora, col trionfo del governo autoritario per eccellenza, i ricchi si apprestano al dessert. Dalle sinistre manovre per erodere ogni garanzia conquistata dalle lotte proletarie, alla disintegrazione progressiva della previdenza sociale, abbiamo di fronte un futuro certamente non roseo. Coloro che pensavano che col lavoro interinale si fosse toccato il fondo hanno visto il sorgere delle cooperative per il lavoro in affitto, coloro che vedevano nei co.co.co. il ritorno del cottimo hanno scoperto che c'è qualcosa di peggio: i contratti a progetto.
L'elenco del disastro sociale sarebbe interminabile. Ci basta qui dire che per il domani si prospetta un ulteriore peggioramento della nostra già precaria sopravvivenza ed è assolutamente chiaro che le risorse non verranno investite per attenuare i problemi dei poveri (casa, affitto, mutuo, sanità, istruzione).
In barba alla coesione sociale, la forbice che separa i ricchi dai poveri si sta divaricando sempre di più, la concorrenza e le contraddizioni insite in questo sistema delirante non possono permettere né miglioramenti né “ritorni indietro”.
Cosa ci resta da fare? Semplice, innanzitutto i padroni ci devono dare i soldi. Il “travaglio” se lo subiscano loro. Visto e considerato che la “crisi finanziaria” sta arricchendo una percentuale considerevole della classe dirigente (guardate un po' i fatturati dei signori Berlusconi, Benetton, Della Valle, ecc.) a noi non resta che prenderli per il collo. Alcuni operai francesi ci hanno dato un buon esempio: nessuna richiesta di lavoro, nessun turno ridotto ma soldi: soldi, tanti, ho vi sfasciamo la fabbrica, la produzione e la testa. Questo non è “estremismo provocatore” ma semplice realismo. Il dibattito sulle riforme è un dibattito vecchio, sciocco ed inutile. Anche ammettendo che in passato potesse avere un senso, oggi, le riforme in seno al capitalismo non sono più possibili.
La questione è semplice: organizzare la sopravvivenza e costruire le ipotesi di cambiamento.
@ lame:leggendo i commenti dei tuoi lettori mi è venuta una voglia irresistibile di andare a far la spesa al supermercato, il primo maggio...
RispondiEliminasei solo una fascista!
RispondiEliminaLa cosa scoraggiante del nostro paese è che il modello mafioso-castale è dappertutto. QUando voglio far ridere gli amici stranieri, dico che in Italia persino i gay hanno la loro mafia (o casta)... Che è una esagerazione, ma neanche tanto.
RispondiEliminaIl punto è che i giovani e gli esclusi vengono cooptati con attenzione per mantenere lo status quo.
Da alcuni commenti trasudano solo luoghi comuni. "A demolire, siamo tutti capaci": ma dai, D'Alema è da quando portava i calzoni corti che fa politica, e sta ancora lì, malgrado tanti, tra cui me stesso, hanno tentato di demolirne la figura politica. O vogliamo parlare dello stesso Berlusconi? Quello sta dov'è, malgrado tutti gli attacchi quotidiani che riceve. No, demolire a volte può diventare un'impresa perfino eroica.
RispondiEliminaUn altro cita perfino le pensioni. Ma dico, siamo diventati matti? E che sarebbe un'elargizione del principe? Siamo sudditi o cittadini? Una persona onesta si guadagna lo stipendio col proprio lavoro, e la pensione gli spetta perchè se l'è pagata con i propri contributi.
Vergognati tu piuttosto di pensare in una maniera così servile.
Secondo me, se tutti questi politicanti autoreferenziali del PD "togliessero il disturbo", allora sì che qualche timida speranza potrebbe aprirsi a sinistra. Se restano dove sono, toccherà cacciarli, e non sarà così facile.
Brava. Incisiva ed eficacie. Bisogna però dire che la crisi ideologica della sinistra segue il crollo del muro che nascondeva un mondo per anni ammirato e idealizzato. Crollano le idee, crolla la politica. Bisogna rifare il punto sulla situazione. Il progetto di rovesciare la nanodeomocrazia con un ex fascista che ha l'unico merito di avere dato del pirla al duce non solo è un po' poco, ma è addirittura controproducente. Si finisce col non credere più a niente. Abbiamo persone come Vendola, Burlando, Chiamparino. Questi sono gli uomini su cui dobbiamo puntare
RispondiEliminaIeri Letta da Vespa oggi il Berssani al TG sempre a evocare e a dare ragione a Fini. Non riescono ad aprir bocca senza nominare Fini, il nuovo Obama uolteriano.
RispondiEliminaChe schifo. Mandiamoli via... baaaastaaaaa!!!!!!!
Ma chi ci mettiamo? Bersani? Direi proprio di no.
RispondiEliminaIo ho 1000 post e 8 "erre" da regalargli.
RispondiEliminaMa non saprebbero farne buon uso, per cui, brindo alla disfatta del Pd e alla nascita di una cultura differente, nuova, decrescente non dalemiana.
http://riciardengo.blogspot.com/2010/04/il-millesimo-post.html
il primo passo è cacciare via d'alema. Negli ultimi giorni è tornato a parlare: lo fa solo quando ci sono degli inciuci in vista.
RispondiEliminaappunto, è la fase propositiva che manca. Tra Fini e Alemanno, meglio il secondo, allora. Saranno pure ex fascisti, ma le sconcezze dei leghisti a loro non le ho mai viste fare.
RispondiEliminaSecondo me occorre un nuovo movimento antifascista, l'Antileghismo, inteso come collante ideale. Berlusconi è uno. Il leghismo è un movimento, che è pure un feudo, per cui Bossi ha già designato il delfino.
Se proprio non riescono con dieci parole, possono sempre provare con 10 lettere, è molto più facile
RispondiEliminaV
A
F
F
A
N
C
U
L
O
Attenti a non essere troppo cattivi con il PD. In fondo non c'è alternativa. E' l'unico voto antinano altrimente dove vi attaccate? A Grillo? A dipietro? siii bravi. Così fate vincere le elezioni al cavaliere. Sono quelli come voi che loo hanno fatto vincere. E fino a che vi comporterete in questo modo il nano vincerà, statene tranquilli! Ricordatevi che la DC aveva tante correnti ma quando si trattava di votare era unita. In questo modo ha governato per 50 anni. E se la sinistra faccesse allo stesso modo non sarebbe meglio? O vi sentite tutti dei leaders? allora fatevi sotto no? Io sono un politico locale e la mia parte la faccio. Non solamente a chiacchere, naturalmente!
RispondiEliminaPer le dieci parole, due suggerimenti a Bersani.
RispondiElimina“La supercazzola prematurata ha perso i contatti col talapia tapioco”
oppure
“Dateci fiducia non faremo un cazzo ma lo faremo bene”
a sentire parlare di pd ,berlusca trema....dal ridere.
RispondiEliminahttp://www.apcom.net/newsesteri/20100430_045801_1911732_87426.shtml
Fantastico. Ma sarà davvero cosi' ? o invece è anche il Nano ad essere d'accordo con qualcun'altro? I gradi sono 33.
RispondiElimina@ Zaza
RispondiEliminascozzese?